giovedì 2 luglio 2009

LE PEONIE


Ci sono degli oggetti, tra quelli che ci circondano,siano essi comuni o rari da incontrare, che , per una fortuita serie di circostanze, sono da noi stati associati, non sappiamo perche' ne' quando, a un paese piuttosto che a un altro, a un altro cielo piuttosto che a quello sotto il quale siamo cresciuti.
Un cavaliere a cavallo in una pianura desolata ci richiama il west americano, o, per i piu' acculturati, le steppe della Mongolia...e' difficile che si pensi alla puzta ungherese o alla pampa cilena, anche loro con tutti i diritti allo stesso immaginario....Una distesa di dune bianche pu' essere popolata solo di feroci beduini o di tuareg dai turbanti blu scuro, ben difficilmente si estendera' nel sud degli Stati Uniti, in una pianura dell'India, o in un imprecisato nulla oltre gli Urali.
E' ovvio che tali associazioni dipendano dalla storia di ciascuno, dalla sua cultura, dal paese in cui e' cresciuto, ma non per questo sono meno vere nella costruzione di un immaginario vitale.
La peonia , questo fiore estraneo al Mediterraneo, era per me da sempre stato un oggetto cinese, come i colletti rigidi e senza punte, una ciotola di riso, una striscia di seta dai colori brillanti. Un fiore che nasceva prevalentemente su porcellane bianche o verde acqua , colorata di tutti i toni del rosa e del rosso, agglomerato un po' caotico di petali e rare foglie .A volte compariva nei negozi di fiori piu' eleganti, ma sembrava stranamente finta vicino ai grandi mazzi di rose baccara' o di gladioli impennacchiati.
Parente stretta, ma piu' esotica, piu' rara e piu' misteriosa della cattleya proustiana , la peonia fioriva sui capelli nerissimi di principesse di turandottiana memoria o tra le esili vitree dita di imperatrici stagliate sui fondali dell'Opera di Pechino.

Indian Head e' una piccolissima citta' sconosciuta dell'ancor piu' misteriosa provincia dello Saskatchewan in Canada dove d'inverno la temperatura arriva a meno 40 gradi..
Alla pari dei giardini di Pechino anche qui le peonie traboccano dappertutto. Vecchie signore che forse non hanno mai sentito parlare di Turandot o dell'impero Manciu' non le degnano di uno sguardo quando, barcollando e lasciandosi dietro una nuvola di cipria si dirigono attraverso i loro minuscoli giardini ipercurati, a giocare a bingo o alla chiesa metodista.
E invece loro, le peonie, traboccano , barocche, gonfie ,spumose , dei colori piu' impensabili, dal bianco puro al violetto, al fucsia, al giallo dorato ,da grandi cespugli scuri, in ammassi colorati e pesanti, a volte grevi e rozzi.
Sulla strada, un po' stranita, la principessa Liu Ling ha lasciato cadere la sua tazza di porcellana verde acqua e guarda la peonia dipinta sparpagliata in mille piccoli pezzi che brillano al sole.