domenica 26 agosto 2007

DEFINIZIONI


Non mi piacciono le definizioni ...ma a volte anch'esse aprono porte verso Mondi Nuovi."El respeto al derecho ajeno es la paz"
-la pace e' il rispetto del diritto degli altri-
Benito Juarez - fondatore del Messico moderno

lunedì 20 agosto 2007

APOLLO E DAFNE


I "Mondi Nuovi" a volte si aprono inaspettatamente inondando di una luce del tutto differente i paesaggi a cui eravamo abituati e in cui la nostra mente credeva di essere a suo agio :come se solo allora capissimo veramente cosa stiamo guardando.
All'improvviso si aprono strade e sentieri su cui personaggi, immagini,idee corrono come Dafne inseguita da Apollo alla ricerca di quel momento in cui nulla e' ancora chiaro ma in cui la possibilita' di avere finalmente trovato un perche' alle cose o semplicemente di avere intravisto la trama dell'arazzo di cui non si comprendeva il disegno, ci fanno gridare quell' "arrestati sei bello !" di faustiana memoria ....la conoscenza profonda.
Non ero mai stato a vedere il Museo di Villa Borghese.
Un pomeriggio romano vuoto, in attesa di una visita medica, mi ci ha trasportato .
Attraverso le sale passavo da Caravaggio a Canova senza eccessivo entusiasmo. Conoscevo gia' tutto quello che vedevo e a volte trovavo l'originale inferiore all'immagine che me ne era stata data da libri e televisione.
(quel "che bello! sembra finto!" che cosi' comunemente oggi e' diventato il metro del nostro giudizio...)
All'improvviso, inaspettati, mi trovo alle spalle di Apollo e Dafne e della loro storia...e la porta si spalanca.
Una luce bianca, lattea, attraversava le foglie trasparenti in cui si stava mutando davanti ai miei occhi la mano di Dafne.Il mantello di Apollo era una massa di lame taglienti accartocciate dal vento.
Spariti i turisti intorno, le dorature della sala,il caldo asfissiante.
Come l'idea possa farsi marmo, fissando la bellezza di una storia cosi' abusata .Come dei versi potessero passare con la stessa purezza ,la stessa luminosita' in un pezzo di pietra.
Forse la scultura antica non avrebbe potuto essere altrettanto entusiasmante, altrettanto luminosa:
era l'idea stessa della sorpresa ,del turbinare delle cose e della luce, il restare li' a bocca aperta davanti a una scena non umana,un senso profondo di tetralita' estrema e nello stesso tempo di coinvolgimento immediato di tutti i sensi,la percezione di una bellezza entusiasmante : il barocco?

lunedì 6 agosto 2007

LABIRINTI


Mettevo a posto poco fa dei libri (un'estate particolarmente calda mi aveva spinto in una recrudescenza di masochismo senile, a dipingere una intera stanza) quando uno mi e' caduto di mano :il mondo che ho visto, di Mario Praz....immagini e pensieri davanti a citta' e cose del mondo, a volte un po' noioso, decisamente snob e con la puzza sotto al naso, ma a tratti cosi' reale, quasi un altro ego.
(Anche la mia raccolta di fotografie l'avevo chiamata "il mondo che ho visto", del tutto dimentico di quel libro.)
Ho sempre guardato ai cataloghi come a una porta aperta su mondi nuovi e strani, labirinti in cui scoprire meraviglie inattese. Ricordo che quando al liceo il professore di greco criticava con asprezza la mania dei bibliotecari di Alessandria , mi dava fastidio la sua mancanza di quel senso di avventura che si puo' avere aggirandosi in una biblioteca o semplicemente in una libreria dove non c'e' l'addetto a cui chiedere: mi dia questo o quello.
Lasciare che l'occhio venga attratto da una copertina, da una parola, dalla fotografia dell'autore, o da una certa luminosita' che sembra a volte emanare da un titolo che attrae il nostro sguardo gia' da quando siamo lontani e non vediamo che una macchia di colore indistinto e sappiamo gia' che quel libro sta aspettando noi e ci gettiamo sicuri con la mano tesa ,curiosi di vedere cosa il destino ci stia offrendo.
So bene ormai che quelli sono i libri che occuperanno gli scaffali bassi delle mie librerie, quelli che sfogliero' ancora nel tempo .Come so che se ho passato ore in una libreria per decidermi, quelli non mi piaceranno, non lasceranno tracce visibili, come le ruote di un carro su una antica strada; quelli spariranno nella memoria profonda e presto verranno cancellati per dare piu' spazio alle cose nuove.
Eppure queste scelte avvengono sempre in modi misteriosi e incomprensibili :perche' l'occhio cadde sulla Richerca del tempo perduto e anni dopo una qualche intuizione assurda mi aprì l'incredibile mondo di una Carolina Invernizio?
A volte questi percorsi possono essere tracciati, ma spesso il labirinto ci gira intorno, a noi che crediamo di aggirarci nelle sue strade. E mondi nuovi si aprono ,inspiegabili.