lunedì 6 agosto 2007

LABIRINTI


Mettevo a posto poco fa dei libri (un'estate particolarmente calda mi aveva spinto in una recrudescenza di masochismo senile, a dipingere una intera stanza) quando uno mi e' caduto di mano :il mondo che ho visto, di Mario Praz....immagini e pensieri davanti a citta' e cose del mondo, a volte un po' noioso, decisamente snob e con la puzza sotto al naso, ma a tratti cosi' reale, quasi un altro ego.
(Anche la mia raccolta di fotografie l'avevo chiamata "il mondo che ho visto", del tutto dimentico di quel libro.)
Ho sempre guardato ai cataloghi come a una porta aperta su mondi nuovi e strani, labirinti in cui scoprire meraviglie inattese. Ricordo che quando al liceo il professore di greco criticava con asprezza la mania dei bibliotecari di Alessandria , mi dava fastidio la sua mancanza di quel senso di avventura che si puo' avere aggirandosi in una biblioteca o semplicemente in una libreria dove non c'e' l'addetto a cui chiedere: mi dia questo o quello.
Lasciare che l'occhio venga attratto da una copertina, da una parola, dalla fotografia dell'autore, o da una certa luminosita' che sembra a volte emanare da un titolo che attrae il nostro sguardo gia' da quando siamo lontani e non vediamo che una macchia di colore indistinto e sappiamo gia' che quel libro sta aspettando noi e ci gettiamo sicuri con la mano tesa ,curiosi di vedere cosa il destino ci stia offrendo.
So bene ormai che quelli sono i libri che occuperanno gli scaffali bassi delle mie librerie, quelli che sfogliero' ancora nel tempo .Come so che se ho passato ore in una libreria per decidermi, quelli non mi piaceranno, non lasceranno tracce visibili, come le ruote di un carro su una antica strada; quelli spariranno nella memoria profonda e presto verranno cancellati per dare piu' spazio alle cose nuove.
Eppure queste scelte avvengono sempre in modi misteriosi e incomprensibili :perche' l'occhio cadde sulla Richerca del tempo perduto e anni dopo una qualche intuizione assurda mi aprì l'incredibile mondo di una Carolina Invernizio?
A volte questi percorsi possono essere tracciati, ma spesso il labirinto ci gira intorno, a noi che crediamo di aggirarci nelle sue strade. E mondi nuovi si aprono ,inspiegabili.